Il DPCM del 10 aprile 2020, valido fino al 3 maggio, conferma che le attività di lavanderia si possono continuare a praticare
Il DPCM del 10 aprile 2020, con efficacia confermata fino al 3 maggio, relativamente alle attività dell'Area Servizi (tra le quali le Pulitintolavanderie) conferma che le attività si possono continuare a praticare garantendo, in ogni caso, la distanza di sicurezza interpersonale di un metro e rispettando il "protocollo" condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro", sottoscritto lo scorso 14 marzo 2020, consultabile nella news pubblicata sul nostro sito:
https://www.confartigianato.cremona.it/archivio-news?post=46631
Anche le lavanderie self service possono rimanere aperte. Premesso questo, rimane il fatto che nella tipologia di impresa in questione non è prevista la presenza di addetti e pertanto l'imprenditore deve attivarsi perchè vengano messe in pratica delle precauzioni:
1) gli esercizi devono disporre di un cartello che prescriva che il numero massimo di persone che accede all'esercizio deve essere pari al numero delle lavatrici disponibili;
2) deve essere rispettato il metro di distanza tra le persone;
3) all'interno dell'esercizio le persone possono rimanere per le operazioni di carico e di scarico. Nell'attesa del lavaggio e/o dell'asciugatura devono rimanere fuori rispettando il metro di distanza l'una dall'altra evitando assembramenti.
Chiaramente se non ci sono le condizioni per far rispettare le precauzioni, buon senso e responsabilità impongono la chiusura dell'esercizio e effettuare l’attività a domicilio.
In questo momento di grande difficoltà dovuta alla straordinaria emergenza sanitaria, l'attività delle pulitintolavanderie può assumere un ruolo strategico per il contenimento del contagio nel nostro Paese.
La Johns Hopkins University ha condotto recentemente alcuni studi e ha illustrato in modo chiaro le caratteristiche del Covid-19, fornendo di fatto elementi utili anche alla categoria delle lavanderie (alleghiamo le dichiarazioni finali in tedesco e in italiano).
Premesso che il Covid-19 in quanto virus è avvolto da uno strato lipidico quindi è sensibile all'ETERE, al CLOROFORMIO, e ai SOLVENTI, visto che la gran parte delle lavanderie tradizionali sono dotate di almeno una macchina da lavaggio che utilizza dell'idrocarburo clorurato (tetracoloretilene - percloroetilene oppure idrocarburi (KLW), l'azione di lavaggio con queste macchine rende inattivo il virus rendendo il lavaggio a secco e le lavanderie tradizionali, elementi significativi nella lotta alla diffusione del COVID-19.
Le pulitintolavanderie artigiane tradizionali, nei loro processi di lavaggio si avvicinano di molto alla sanificazione dei capi che vengono loro affidati, non solo alla distruzione del virus. Lo possiamo affermare con certezza grazie a dei test microbiologici che hanno dimostrato come tutti i principali metodi di lavaggio professionale hanno un'elevata efficacia di abbattimento per i più diffusi ceppi microbici.
A tal proposito, Confartigianato ha fornito una locandina nella quale si evidenzia il risultato eccellente e la garanzia di sicurezza dei principali metodi di lavaggio professionale.
Qui sotto è possibile scaricare la Locandina, la dichiarazione della Johns Hopkins University e la lettera del Presidente di Confartigianato Pulitintolavanderie.