Nella manovra economica il fisco tende la mano alle piccole imprese e Confartigianato ha misurato gli effetti dei provvedimenti ottenuti grazie a dure battaglie. Tra le novità della legge di bilancio che nel 2019 fanno calare il peso di tasse e adempimenti spicca il regime forfettario al 15% per i contribuenti che hanno un volume d’affari fino a 65.000 euro. Confartigianato ha calcolato che i benefici della flat tax per le micro e piccole imprese superano 1 miliardo di euro l’anno per il triennio 2019-20121. Dal 2020, poi, gli imprenditori con ricavi tra 65.000 e 100.000 euro potranno applicare un’imposta al 20%, sostitutiva dell’imposta sul reddito, dell’Irap e delle addizionali regionali e comunali. Confartigianato ha stimato in 414 milioni annui i vantaggi di questa misura per le piccole imprese. «Confartigianato – sottolinea Andrea Trevisani, Direttore delle Politiche fiscali di Confartigianato – chiede ora, per evitare figli e figliastri, l’estensione totale della flat tax a tutte le categorie reddituali». Meno fisco anche su capannoni e laboratori: infatti, raddoppia dal 20 al 40 per cento la deducibilità dal reddito d’impresa dell’Imu sugli immobili strumentali. Un passo che per le piccole imprese vale 92 milioni l’anno per il triennio 2019 – 2021, in attesa della deducibilità integrale dell’Imu che Confartigianato chiede da sempre. «La battaglia di Confartigianato per il prossimo anno – annuncia Trevisani – è quella di sottoporre ancora al decisore politico l’innalzamento della deducibilità per arrivare all’obiettivo del 100%». Un’altra misura fiscale sugli immobili riguarda gli affitti dei locali commerciali che potranno godere di una cedolare secca al 21%, con un vantaggio complessivo per le piccole imprese pari a 55 milioni l’anno. E ancora, la manovra 2019 sblocca finalmente il meccanismo del riporto delle perdite, come fortemente sollecitato da Confartigianato. Così, gli imprenditori in contabilità semplificata possono applicare pienamente la tassazione per cassa, cioè pagare le tasse dopo l’incasso delle fatture. I vantaggi si attestano a 83 milioni di euro l’anno. «Con la legge di bilancio – sottolinea ancora Trevisani – abbiamo completato e chiuso il cerchio sul regime di cassa anche con la possibilità di recuperare le perdite maturate nel 2017». Fisco amico dell’innovazione con la proroga dell’iperammortamento per chi investe in nuovi macchinari finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa: l’agevolazione produrrà benefici per 55 milioni all’anno. «C’è stata una novità interessante – rileva Trevisani – perché è stata graduata e intensificata la misura per le micro imprese in quanto investimenti di ridotta dimensione godranno di una deduzione del 270% anzichè del 150% come era lo scorso anno». Se con queste misure il fisco allenta la presa sui piccoli imprenditori, non mancano, però, i timori per un possibile aumento, sbloccato proprio dalla Legge di bilancio, dei tributi di Regioni ed enti locali. «La battaglia di Confartigianato continua – conclude il Direttore delle Politiche fiscali della Confederazione – e punta sul taglio della spesa improduttiva e a ridurre la tassazione sul mondo produttivo, perché la ricchezza si crea se si creano imprese. Questo è il nostro motto da sempre». LEGGE DI BILANCIO/1
Le misure fiscali della manovra sotto la lente di Confartigianato