«I chiarimenti e le rassicurazioni forniti dell’Organizzazionemondiale della sanità circa i prodotti contenenti sale, zuccheri egrassi non fanno venir meno la necessità di difendere gli alimentiitaliani da ripetuti allarmi e ingiustificati attacchi». E’ quanto dichiara il Presidente di ConfartigianatoAlimentazione Massimo Rivoltini, secondo il quale “ancora una voltal’OMS, al fine di allertare la popolazione sui rischi da abitudini alimentaripotenzialmente nocive alla salute tra le quali rientrerebbe un uso smodato delsale, ha messo ingiustificatamente all’indice alcuni dei prodottiagroalimentari di punta della dieta mediterranea, tra cui gran parte deiformaggi, quasi tutti i salumi ed addirittura l’olio extra vergine di oliva edi vini. Con la conseguenza di introdurre tasse sui prodotti contenenti sale,grassi e zuccheri in modo da scoraggiarne il consumo”. «Si tratta – spiega Rivoltini – di una visione distorta delproblema poiché non si possono criminalizzare dei prodottisoltanto perché contengono sostanze il cui abuso può rivelarsi nocivo per lasalute. Una corretta alimentazione prevede, anche dal punto di vistanutrizionale, un utilizzo ‘pesato’ delle varie sostanze in combinazione traloro, secondo i dettami delle linee nutrizionali generalmente adottate alivello internazionale». Rivoltini è intervenuto in sede nazionale proprio dopo chel’OMS ha emesso una nota per frenare gli allarmismi. “L’OMS – si legge – noncriminalizza determinati cibi, ma raccomanda politiche che promuovano unconsumo parsimonioso degli alimenti che hanno alti contenuti di sodio, zuccherio grassi saturi”. Nonostante ciò il timore dei nostri produttori è alto.«Gettano acqua sul fuoco, ma non vorremmo – avverte il Presidente diConfartigianato Alimentazione – che dietro il pretesto di difendere lasalute si nascondesse l’interesse di gruppi stranieri a penalizzare leproduzioni tipiche del Made in Italy, realizzate secondo consolidatidisciplinari che ne hanno decretato un successo sempre più vasto nei mercatiextra europei, e a favorire di fatto le ‘imitazioni’ delle nostre eccellenzealimentari». «Occorre – conclude Rivoltini – che il nostro Governointervenga a difesa dei produttori italiani, anche insieme con gli altriPaesi che al pari dell’Italia adottano stili alimentari della dietamediterranea, per evitare che si punti a omogenizzare il gusto dei consumatorifavorendo prodotti indifferenziati e senza identità». Comunque, per tutto e per tutti vale sempre la regola delbuon senso: corretta alimentazione, consumi moderati, prodotti qualitativamentecertificati... e possibilmente italiani.