Confartigianato soddisfatta per le imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW.
Ma all'appello mancano ancora migliaia di piccole imprese
Con una dotazione finanziaria di 4,4 miliardi il Consiglio dei Ministri ha approvato il “decreto Ucraina” per difendere il potere d’acquisto delle famiglie e sostenere le imprese.
«Nel decreto – afferma il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – sono state recepite alcune indicazioni di Confartigianato per attenuare il pesante impatto sulle piccole imprese dei rincari di energia e carburanti». In particolare, la misura che estende il credito d’imposta per l’acquisto di gas ed elettricità alle imprese che, pur non appartenendo alla categoria degli energivori, subiscono pesanti ripercussioni sulla loro competitività a causa degli aumenti dei costi energetici.
Così facendo, questo è lo scenario: per l'energia, alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW è previsto un credito imposta del 12% sulla spesa sostenuta per l'acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata nel secondo trimestre dell'anno 2022, comprovato mediante le relative fatture d'acquisto, qualora il prezzo della stessa, calcolato sulla base della media riferita al primo trimestre 2022, al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbia subito un incremento del costo per kWh superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell'anno 2019.
Gas: alle imprese per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici previsto credito di imposta del 20% sulla spese pesa sostenuta per l'acquisto del medesimo gas, consumato nel secondo trimestre solare dell'anno 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici, qualora il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al primo trimestre 2022, dei prezzi di riferimento de Mercato Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore del mercati energetici (GME), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell'anno 2019.
Risulta evidente che molte delle imprese possono massivamente rientrare in queste agevolazioni. «Ma c'è ancora un'ampia fetta di imprese, al di sotto dei 16,5 kW, che non ne potrà usufruire – commenta Massimo Rivoltini, Presidente di Confartigianto Cremona. Cosa sono queste? Figlie di un dio minore? E' chiaro che si può fare ancora migliorare, ma molti piccoli imprenditori sono rimasti fuori dal beneficio e devono fare i conti con bollette salasso. Per questo è necessario proseguire con interventi strutturali per riequilibrare il peso degli oneri in bolletta e per rafforzare il sostegno all’autoproduzione di energia».